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Monitoraggi: uno strumento utile alla tutela delle aree protette

Studio e analisi del territorio

 
Monitoraggi: uno strumento utile alla tutela delle aree protette
 

Un ghiro, un formicaio, un nido con i piccoli di cui si riesce a malapena ad intuire la specie, il rifugio del Picchio scavato nel tronco di un albero, sono solo alcuni degli esemplari e delle tracce della fauna che popola i boschi del Parco dei Castelli Romani, una biodiversità che rende il nostro territorio unico, rendendoci consapevoli che questo importante patrimonio naturale va a tutti i costi salvaguardato.

Le foto sono state scattate nel corso della fase di controllo delle cassette nido relativa al monitoraggio regionale del Moscardino, che si svolge tra maggio e giugno, periodo di riproduzione degli animali, in cui si apprestano a preparare rifugi sicuri per la prole.

I monitoraggi costituiscono uno strumento essenziale per lo studio dei sistemi ambientali, in quanto forniscono informazioni sulle specie presenti, sulle variazioni nel corso degli anni rispetto allo stato desiderato, misurando il successo delle azioni messe in campo per la gestione e la conservazione di fauna, flora e habitat, risultano quindi fondamentali per rilevare eventuali fattori di rischio o disturbo che potrebbero compromettere l’equilibrio dell’ecosistema.

Raccogliere periodicamente informazioni e dati relativi a specie e habitat per analizzarli serve ad ottenere una valutazione oggettiva ed un quadro aggiornato sul loro stato di conservazione ed evoluzione, necessario ad improntare e coordinare le eventuali azioni di conservazione e tutela da mettere in campo, ma anche a ricalibrare e adeguare strategie e misure di conservazione alle direttive comunitarie.

 

5 luglio 2023

 
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