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Droni sulle Aree Protette, perché non si può

Precisazioni sull'utilizzo di droni nelle aree protette

 
Droni sulle Aree Protette, perché non si può
 

La Riserva Naturale Regionale Lago di Posta Fibreno ha pubblicato, sulla propria pagina Facebook, un efficace contributo nel quale affronta l'argomento droni, divenuto attuale negli ultimi anni.

La condivisione di tale articolo è l'occasione per ricordare perchè su tutte le Aree Protette, incluso quindi il Parco regionale dei Castelli Romani, i droni non possono volare:

Su tutto il territorio dell’Area Protetta vige il divieto di sorvolo ai sensi della previsione normativa di cui alla Legge 394/91, art. 11, comma 3, lett. “h”.

Tale divieto è valido anche per gli apparecchi denominati “droni”, utilizzati sia per scopi professionali (SAPR – Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto) sia per scopi ricreazionali/sportivi (Aeromodelli).

Per poter “volare” sopra il territorio della Riserva Naturale, oltre alle autorizzazioni in materia, di cui al Regolamento ENAC, è necessario richiedere e acquisire apposito Nulla Osta dell’Ente Parco che viene di norma rilasciato per scopi scientifici e/o di pubblica utilità.

L’utilizzo di tali apparecchiature infatti può comportare problematiche di vario tipo: disturbo fauna selvatica (in particolare all’avifauna) incidenti (collisioni, cadute accidentali) violazione privacy.

L’utilizzo senza autorizzazioni di detti velivoli comporta un deferimento presso la competente Procura della Repubblica del responsabile e il sequestro penale del velivolo; anche la diffusione di riprese aeree sulle piattaforme social e video, riconducibili in modo evidente al territorio dell'Area Protetta, potrà essere oggetto di controllo e verifica di responsabilità.

 
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