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Cosa facciamo e qual è il nostro ruolo

Norme che regolano le attività nelle aree naturali protette

 
Cosa facciamo e qual è il nostro ruolo
 

I Parchi promuovono principalmente iniziative volte alla tutela della biodiversità e allo sviluppo sostenibile, si occupano di conservazione delle specie e degli ecosistemi, di recupero e valorizzazione degli ambienti naturali e delle ricchezze storico-culturali, delle tradizioni locali, dell’educazione ambientale, della promozione del turismo naturalistico e didattico.

Due le normative che regolano le attività inerenti le aree naturali protette, la legge n. 394/1991 e la legge regionale n. 29/1997, a queste devono conformarsi attività di ogni tipo comprese quelle sportive svolte all’interno delle aree protette ed alle suddette normative fanno riferimento gli statuti e i regolamenti emanati dai singoli Enti.

Agli obiettivi di tutela e di valorizzazione della natura e del paesaggio si ispirano oggi vari strumenti specifici e norme di indirizzo per le politiche territoriali, economiche e sociali, che riguardano la pianificazione territoriale e urbanistica, la difesa del suolo, delle acque e dell'aria, dell'economia agricola e forestale, il turismo, i trasporti e l'energia, l'istruzione e l'educazione, la ricerca e l'informazione. Alla realizzazione di questi obiettivi operano sul territorio varie autorità amministrative specifiche, le aree naturali protette nel loro ruolo istituzionale, rappresentano un anello di collegamento tra i vari livelli costituiti da: Stato, Regioni, Città Metropolitane, Comuni e Comunità Montane. Compito degli enti Parco è quello di assumere decisioni in sinergia con tutte le istituzioni pubbliche e private presenti sul territorio, che tengano conto in primis delle problematiche ambientali presenti nell’area di propria competenza, ma che siano allo stesso tempo il più possibile vicine alle esigenze dei cittadini, i quali devono comunque assumersi le proprie responsabilità nella tutela delle risorse naturali che li circondano, soprattutto in un contesto fortemente antropizzato come quello del territorio castellano dove spesso il rapporto uomo/natura, non semplice da gestire, risulta compromesso a scapito di quest’ultima.

Il mantenimento delle identità dei diversi ecosistemi, la conservazione degli habitat e la protezione delle specie vegetali e animali concorrono a realizzare gli obiettivi che l'umanità si è posta per il prossimo futuro. Per questo è fondamentale, attraverso un’adeguata formazione/informazione, sapere e capire quali sono le norme che regolano le attività messe in campo dalle aree naturali protette e soprattutto conoscere, vivere e apprezzare il proprio territorio, non solo per il raggiungimento degli obiettivi sopra descritti ma anche per mettere in atto quelle buone regole utili a perseguire uno sviluppo eco-compatibile, che significa: armonioso rapporto dell'uomo con l'ambiente naturale, uso responsabile delle risorse finite (acqua, energia, suolo, produzione di rifiuti), promozione di attività economiche compatibili (agricoltura, turismo).

Il Parco dei Castelli Romani, si estende su di una superficie che supera i 15mila ettari, 27mila se si considera l’area contigua e con questa rappresenta il secondo parco del Lazio per estensione, interessando 17 Comuni. I Guardiaparco che svolgono tra le varie mansioni, attività di sorveglianza e vigilanza, in materia di ambiente e gestione del territorio (tagli boschivi, edilizia, attività venatoria, rifiuti, acque, pesca nelle acque interne, difesa dei boschi dagli incendi e tutte le altre attività svolte nei rispettivi territori che sono sottoposti a vincolo paesaggistico-ambientale), segnalano quotidianamente alle amministrazioni e agli altri organi competenti numerosi reati, intervenendo nelle azioni di repressione e negli illeciti di loro competenza. L’Ente si coordina continuamente con i Comuni ma, senza il senso civico e il rispetto per l’ambiente in ciascuna delle attività che svolgiamo quotidianamente e che dovrebbe essere alla base dei comportamenti individuali, la battaglia contro i reati e gli illeciti diventa una lotta impari. In buona sostanza, al di là delle specifiche competenze, c’è bisogno della continua e consapevole collaborazione e partecipazione di tutta la popolazione, per tramandare alle future generazioni quell’ambiente che abbiamo ricevuto in consegna dai nostri padri.

 

 

 
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