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Funghi epigei: prodotti del sottobosco da non sottovalutare

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Funghi epigei: prodotti del sottobosco da non sottovalutare
 

L’Autunno è il periodo in cui il sottobosco è maggiormente ricco di prodotti, in particolare i funghi epigei. In tanti si avventurano in questi giorni di fine estate, complice una stagione favorevole dal punto di vista climatico, nei boschi per raccoglierli.

Quella che sembra un’attività affascinante a contatto con la natura, nasconde però delle insidie. Non è così semplice infatti riconoscere le diverse specie di funghi epigei commestibili da quelli tossici, in particolare ovoli, galletti e porcini sono facilmente confondibili con specie pericolose per la salute. Anche l’occhio più esperto può essere ingannato, è di pochi giorni fa la notizia di un’intera famiglia intossicata, quindi il consiglio è di affidarsi agli esperti o alla ASL laddove ci fossero dubbi, senza improvvisarsi micologi.

La ricerca e raccolta di funghi nella Regione Lazio è disciplinata dalla L.R. 32/1998Disciplina della raccolta e della commercializzazione dei funghi epigei spontanei e di altri prodotti del sottobosco". L’articolo 9 della Legge regionale n. 1 del 27/02/2020 inerente “Misure per lo sviluppo economico, l'attrattività degli investimenti e la semplificazione”, ha modificato la suddetta legge e stabilito che per praticare la raccolta dei funghi, non sia più necessario il tesserino di idoneità, ma è comunque necessario essere in possesso dell'attestato di partecipazione, anche in formato card, ad un corso di formazione micologica della durata non inferiore a 14 ore.
Il Parco dei Castelli Romani organizza periodicamente corsi rivolti al conseguimento degli attestati e i Guardiaparco nel corso delle attività di vigilanza, effettuano controlli su tutto il territorio per verificare il rispetto delle regole di raccolta e il possesso dell'attestato.

 

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