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Dolianova

Itinerario 1: Dolianova

 
Dolianova
 

Il paese ha una storia relativamente recente, la sua nascita infatti risale al 1905, quando si unirono due villaggi: San Pantaleo e Sicci San Biagio. Se la datazione circa l’origine del paese è semplice, non lo è altrettanto per le due ville. La loro origine si perde nella notte dei tempi; si tratta di due paesi a cultura agricola con le attività pastorali sviluppate.

1) La prima tappa è dedicata al centro storico della villa di Sicci, con la chiesa di San Biagio, chiesa risalente al periodo catalanoaragonese.

2) Si prosegue nelle sue strade interne per vedere “Il monte granatico”, che in passato costituiva un riferimento importante dal punto di vista economico, per la riscossione delle imposte e l’accumulo del grano.

3) La chiesa di Santa Lucia con lo spazio antistante che si presenta con una croce posta sopra una colonna, segna l’ antico confine del villaggio. Se si decide di proseguire, si arriva a “Sa gora” con le rovine di un vecchio insediamento termale romano.

 

4) Da un quartiere all’altro, ci si sposta percorrendo la strada principale (corso Repubblica) dalla quale sono visibili interessanti edifici: dall’ex municipio di Sicci San Biagio (oggi l’attuale biblioteca comunale), alla Casa dei Bonfant, già Casa Bojl, all’interno della quale si può visitare il Museo dell’Olio. Nella piazza Brigata Sassari, si erge imponente l’edificio già scuola elementare, oggi sede dell’attuale Comune; allinterno è possibile ammirare una esposizione di vecchie macchine manuali, usate negli uffici prima dell’avvento dei computer.

 

  5) La via Mazzini presenta case quasi tutte antiche; è anche possibile visitare l’ edificio municipale di San Pantaleo, oggi sede dell’Unione dei Comuni del Parteolla e del Basso Campidano, e la chiesa di San Sebastiano. Proseguendo si può ammirare in via Carducci Villa Devilla, nobile casa ottocentesca.

6) Al termine di via Mazzini si scende attraverso via Trento e si ammirano, oltre i portali caratteristici, anche i comignoli settecenteschi, visibili dal lato stradale.

7) Si arriva, infine, ai locali del Monte granatico e alla cattedrale di San Pantaleo. Il monumento risale al lontano 1170, ma non si escludono basi preesistenti, perché si ebbero ritrovamenti risalenti al periodo della prima evangelizzazione della Sardegna.

8) È possibile visitare la cattedrale di San Pantaleo, una chiesa che artisticamente è riconducibile al periodo romanico-pisano. E’ stata costruita in diversi periodi, ma alcuni ritrovamenti daterebbero i primi insediamenti sin dai tempi dei primi cristiani. Inaugurata nel 1289, la cattedrale rappresenta una summa di stili che lasciano sbalorditi i visitatori: semplice, ma al tempo stesso punto cardine dello sviluppo del cattolicesimo nel Parteolla.