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Monitoraggio del Moscardino 2020, conclusa la fase di acquisizione dei dati

Controlli per rilevare la presenza del Moscardino - novembre 2020

 
Monitoraggio del Moscardino 2020, conclusa la fase di acquisizione dei dati
 

Anche per quest’anno i tecnici naturalisti del Parco dei Castelli Romani, hanno terminato i controlli, relativi al monitoraggio del Moscardino (Muscardinus avellanarius). Nel mese di novembre per questo piccolo roditore inizia la stagione del letargo, il prossimo controllo verrà quindi svolto verso fine febbraio 2021, per verificare lo stato delle cassette che nel periodo primaverile dovranno essere pulite ed eventualmente ripristinate.

I controlli per rilevare la presenza del Moscardino, si effettuano in due periodi dell’anno, da maggio a giugno e da settembre a novembre, come stabilito dalla Rete regionale di monitoraggio di cui il Parco fa parte, che ha l’obiettivo di acquisire dati su questa specie inserita nella Direttiva Habitat (Allegato IV), nelle aree naturali protette del Lazio e nei siti Natura 2000.

Nell’ultima sessione di controllo effettuata dal 1° al 15 novembre, è stata rilevata la presenza di una sola coppia di moscardini all’interno di una delle cassette nido, mentre nelle altre sono stati trovati vecchi nidi di uccelli, cinciarelle probabilmente, e grossi ammassi di foglie, presumibilmente predisposte per il letargo invernale di qualche ghiro o comunque da rifugio per altri roditori selvatici, questo è infatti un periodo molto frenetico per gli abitanti del bosco che si affrettano a preparare un riparo caldo e sicuro dove trascorrere la stagione invernale.

I dati del monitoraggio confluiscono in un unico database, e servono ad ottenere informazioni utili sulle caratteristiche e le popolazioni presenti sul territorio, al fine di poter mettere in campo tutte le misure utili a salvaguardare questa specie di interesse comunitario, che rappresenta un importante indicatore della frammentazione degli habitat.

Si raccomanda a tutti i fruitori del Parco che dovessero individuare le cassette nido nei boschi, di non toccarle e lasciarle così come posizionate, in quanto rappresentano uno strumento per la raccolta di dati fondamentali relativi all’indagine, ma anche per non disturbare gli animali all’interno.