Esplora contenuti correlati

 
 

I boschi subiscono tagli ciclici con turni dai 18 ai 35 anni

 
 

È possibile navigare le slide utilizzando i tasti freccia

 

Vedi tutte le gallerie

 

Addentrandoci nei boschi del Parco dei Castelli Romani, costituiti per la maggior parte da castagno, ci rendiamo subito conto che questa tipologia di albero non raggiunge mai le sue reali dimensioni (può raggiungere fino a 30 m. di altezza).
Questo perché si tratta di boschi soggetti a taglio periodico (ossia governati a taglio ceduo con trattamento a ceduo matricinato), cioè vengono periodicamente tagliati i polloni caulinari che si sviluppano sulla ceppaia, la quale costituisce il vero e proprio albero con le radici ancorate al terreno, rilasciando circa 50 nuovi allievi ad ettaro tra i 18 e i 35 anni di età.

I boschi subiscono quindi tagli ciclici, con turni che variano dai 18 ai 35 anni, all’interno dei quali si eseguono i tagli intercalari di sfollo e dirado dei polloni in soprannumero.

Il risultato è un bosco relativamente giovane che necessita della continua azione dell’uomo per mantenere il proprio equilibrio. I tagli possono cambiare l’aspetto del bosco, lasciando disorientato chi non conosce bene la zona e intraprende camminate lungo i sentieri segnalati e tracciati sulle carte. Se non si conoscono bene i percorsi e non si hanno buone capacità di orientamento, per evitare inconvenienti, è sempre meglio affidarsi ad accompagnatori esperti che vivono quotidianamente il territorio e che sanno ritrovare la via anche senza tutti i riferimenti necessari.

I tagli sono regolamentati dall’Area Ambientale dell’Ente, in base alla L.R. n. 39/2002, alla L.R. n. 7/2005, al Piano AIB (antincendio boschivo) 2020-2022 e alle Misure di conservazione previste per le ZSC, quando le aree boscate rientrano nelle Zone Speciali di Conservazione. Le tabelle nella gallery riassumono in maniera schematica le tipologie di taglio e i periodi dell’anno in cui possono effettuarsi.


Modalità di richiesta del Nulla Osta forestale