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Il Paese

Antichissimo borgo di origine preromana

 
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Il borgo di Barbarano Romano ha una pianta organizzata su tre strade parallele, ed è stato storicamente conteso a lungo tra Roma e Viterbo e soggetto dal 1283 alla Chiesa Romana. Esso si caratterizza per la presenza di una triplice cinta muraria: la più antica del XI sec. proteggeva il nucleo del “Castello”, la seconda (XIII-XIV sec.) è testimoniata dalle torri a pianta quadrata, l’ultima (XV sec.) si evidenzia con le torri cilindriche tra cui Porta Romana che segna il confine tra il borgo antico e quello nuovo.

Torri e mura, vicoli e piazzette, portici, case realizzate in blocchi di tufo ed impreziosite da decorazioni su portali e finestre sono tutti elementi che fanno di Barbarano Romano un piccolo gioiello ben conservato di architettura medievale.

Nell'alto Medioevo, il nucleo abitativo presente nel sito già etrusco di Marturanum si trasferì, forse a causa delle frequenti incursioni barbariche, dove ora sorge il paese di Barbarano. Si presume che qui dovesse esistere un altro piccolo insediamento, data la sua posizione arroccata sullo sperone tufaceo.

Oggi come ieri, la zona intorno a Barbarano è caratterizzata da una forte vocazione agricola e l'allevamento è praticato tradizionalmente allo stato brado o semibrado. Gli appezzamenti agricoli sono di modeste estensioni con coltivazioni di olivi, noccioli, vigneti, piccoli orti e frutteti.

Parte di una tradizione non troppo lontana e ancora viva nella memoria degli anziani barbaranesi è la coltivazione della canapa, che oggi ha subito vari cambiamenti e in molti casi abbandoni. Dalla sommità del paese fino al vallone Biedano, è ancora visibile una fitta rete di vie di origine etrusca e scalinate che permettevano un rapido accesso a ogni parte del versante, principale via di comunicazione tra Barbarano e Blera. Queste vie erano quotidianamente battute dai coltivatori delle canapine e dai mugnai che lavoravano ai mulini a acqua lungo il torrente (i resti di ben 3 mole con le relative dighe del XVII secolo sono ancora visibili lungo il Vallone Biedano).