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Dall'iniziativa popolare alla legge regionale

Com'è nato il Parco

 
Dall'iniziativa popolare alla legge regionale
 

I Castelli Romani sono, da sempre, legati a Roma, dalla quale distano pochi chilometri.
Questo legame ha influenzato l’evoluzione dell’area che, a partire dagli anni Settanta, ha registrato un incremento significativo della popolazione residente: la popolazione dei 15 Comuni, che oggi sono inseriti all’interno del Parco, è passata da 166.000 abitanti nel 1961 a 265.000 del 1991.
La storia del Parco dei Castelli Romani inizia nell’aprile del 1975, quando si costituisce il “Comitato per la tutela del Tuscolo”: l’obiettivo è portare all’attenzione dell‛opinione pubblica le gravi minacce all’ambiente derivanti dall’incremento dell’edilizia, auspicando un intervento regolamentare da parte delle Amministrazioni.
Il 5 febbraio del 1977 oltre 2.000 persone marciano da Frascati al Tuscolo contro i progetti di lottizzazione, costringendo la giunta comunale di Monte Porzio Catone ad apportare una variante al Piano Regolatore Generale, rendendo non edificabile la zona boschiva oltre i 450 metri di altitudine. A distanza di pochi mesi, il 16 dicembre 1978, il Comitato elabora una proposta di legge regionale e chiede la predisposizione di apposite varianti di Piano per tutte le zone di elevato valore naturalistico e storico-archeologico destinate a essere urbanizzate. La proposta di legge non viene discussa dalla Giunta regionale ma nel 1980 il Comitato ha a sua disposizione un nuovo strumento per far sentire la propria voce: l‛iniziativa referendaria.
Il 23 aprile 1981 il Comitato presenta la proposta di legge di iniziativa popolare “Istituzione del Parco Naturale Regionale dei Castelli Romani”, raccogliendo in soli due mesi oltre 7.000 firme.
Il Consiglio regionale del Lazio istituisce il Parco dei Castelli Romani con Legge Regionale n. 2 del 13 gennaio 1984.