Sito turistico Scoprire Cori
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Cori
Cori ha radici remotissime. La leggenda associa la fondazione alternativamente alle figure di Dardano, Enea e Corace (dal quale avrebbe preso il nome).Storicamente, le sue origini pre-romane appaiono anche in numerose fonti storiche, che la vedono protagonista in avvenimenti dei tempi della monarchia di Roma (VII e VI secolo a.c.).
Cori, già a partire dalla fine del VI secolo a.c., rivela una strutturazione urbana ancora visibile: con mura e terrazzamenti in opera poligonale e importanti aree santuariali. Dal tempo della Guerra Latina (496 a.c.) alla definitiva incorporazione nello Stato Romano (dopo la guerra sociale 90-88 a.c.), Cori mantenne una larga autonomia politica e amministrativa come città alleata di Roma, tanto che si fregia tuttora dell'acronimo SPQC - Senatus PopulusQue Coranum. In questo lungo arco di tempo, la città si arricchì di quegli edifici e monumenti (le mura, i templi e il ponte della Catena) che attrassero, fin dal Rinascimento, l'attenzione di artisti, letterati ed eruditi.
Frammentari sono i dati che riguardano l'età tardo antica e alto medievale, ma le scarse informazioni dell'epoca medievale - con il probabile saccheggio della città da parte delle truppe di Federico Barbarossa nel 1167 - sono compensate dalle testimonianze architettoniche (quartieri medievali e chiesa di Sant'Oliva) che ancora oggi caratterizzano l'abitato. Nelle cronache medievali, troviamo sempre Cori alleata con la vicina Velletri, tanto che si difendevano a vicenda dai tentativi d'ingerenza delle Signorie che li circondavano.
Anche nell'età rinascimentale Cori mantenne larga autonomia come feudo del Senato di Roma, condizione dalla quale fu affrancata nel 1847. Numerosi gli edifici, i palazzi e i monumenti di questo periodo: tra cui spiccano la straordinaria cappella dell'Annunziata e il complesso monastico di Sant'Oliva.
Con l'Unità d'Italia e la fine dello Stato Pontificio, Cori venne prima annessa alla provincia di Roma e quindi a quella di Littoria (1934), oggi Latina.
Giulianello
Per quanto incerta sia la fondazione del capoluogo, maggiore sicurezza c'è invece per l'insediamento umano nella frazione di Giulianello, distante circa 7 Km da Cori.
Nel periodo tardo repubblicano furono edificate alcune ville romane (domus cultae) per godere della campagna, dei boschi, della caccia. Attorno a queste Domus iniziarono ad apparire i primi borghi del contado.
Nel periodo successivo all'anno 1000, in gran parte dell'Italia centrale si verificò il fenomeno dell'incastellamento: le signorie locali, legate alla nobiltà cardinalizia, costituirono dei centri urbani nei quali venivano raccolti tutti gli abitanti residenti in un territorio circoscritto, assicurando loro una discreta organizzazione amministrativa e la difesa militare dalle incursioni dei barbari. I centri venivano chiamati castrum e tra questi venne fondato il Castrum Juliani, castello che trovò grande sviluppo tra gli anni 1100 e 1200.
Successivamente il Castello venne venduto dai possessori alla famiglia Conti, toscani trasferitisi a Segni. Con Elena Conti, Giulianello conobbe un periodo di splendore: le mura perimetrali vennero rinforzate, furono realizzati fabbricati per le abitazioni civili, ed ebbe impulso anche l'economia con gli opifici.
Nel corso del XIX secolo il paese si spopolò e divenne una città fantasma per via dei continui litigi tra signorotti locali per spartirsi le terre. I terreni incolti e le acque non canalizzate crearono i presupposti per la malaria; la popolazione - fortemente decimata dalla febbre - raggiunse il numero di 157 abitanti nell'anno 1840 contro i 1.085 accertati nel 1700.
Il paese trovò nuova linfa vitale solo dopo la seconda guerra mondiale grazie allo svilupparsi di economie alternative. Percorrendo il centro storico, si può vedere ancora oggi il Castello nei suoi colori medievali, la chiesa del '500 e tratti delle mura di cinta preservati dalla furia della guerra.